Andrea Fredi

Andrea Fredi(1974), coach, formatore e ricercatore nel panorama italiano delle moderne Tecniche Energetiche, contribuisce alla diffusione di metodi di consapevolezza e di auto-aiuto, tra i quali la più conosciuta è certamente EFT (Emotional Freedom Techniques). Insieme con il Dr. Vincenzo Di Spazio è co-fondatore del metodo AGER, e gestisce il sito internet www.eft-italia.it punto di riferimento per EFT in lingua italiana.

Dal 2011 è operatore di Tecniche Energetiche Provocative certificato dagli ideatori del metodo, Dr. David Lake e Steve Wells. Nel 2017 ha messo a punto una nuova metodica, TAI (Tecniche di Alchimia Interiore) che attraverso il riequilibrio cosciente delle energie facilita l’espansione della consapevolezza e un incremento del benessere.

Andrea vive in Italia e tiene conferenze e seminari in diverse nazioni. Il suo percorso esperienziale si chiama Il Sentiero Interiore (www.sentierointeriore.com), costituito da quattro tecniche energetiche selezionate tra le più efficaci attualmente disponibili.

Come nasce EFT: l’autore Andrea Fredi si racconta

EFT nasce in California nel 1995 a opera di Gary Craig, un ingegnere di Stanford da sempre interessato allo sviluppo dei potenziali umani. Dopo aver appreso la PNL e aver condotto seminari di crescita personale decide di approfondire il metodo TFT del dr. Roger Callahan, di recente ideazione.
Come lui stesso racconta, sente parlare di questa strana tecnica che coniuga approcci cognitivi con elementi di kinesiologia e di Medicina Tradizionale Cinese. Chiama il dr. Callahan per saperne di più, ed eventualmente partecipare a un corso. Vista la quota di accesso non particolarmente invitante (10.000 $), opta per la ricezione di materiale informativo in VHS.

Entusiasta di ciò che vede nei video, nel 1990 decide di frequentare il corso di Callahan, e apprende la TFT (Thought Field Therapy, ovvero Terapia dei Campi Pensiero). I risultati sono talmente incoraggianti che prosegue nella formazione, peraltro ancor più onerosa (all’epoca, è stato il primo a investire la somma di 100.000 $ necessaria per il Livello Avanzato di TFT, la Voice Technology) e nonostante la complessità del metodo. Ai corsi di TFT è in compagnia di nomi che ritroveremo sulla scena negli anni seguenti: Larry Nims (ideatore di BSFF), Fred Gallo (a lui si deve il termine di Psicologia Energetica), John Diepold (EvTFT, HAT).

Le esperienze con TFT sono sconvolgenti, le persone trattate osservano la scomparsa di fobie, traumi, convinzioni limitanti, dolori. Nonostante lo scetticismo, più che normale, Gary ottiene grandi risultati con TFT, seguendo gli algoritmi (sequenze di punti da stimolare) del dr. Callahan. A un certo punto inizia a mettere in dubbio alcune idee che secondo Callahan sono fondamentali, ovvero che sia necessario rispettare un ordine nella stimolazione dei punti sui Meridiani, che gli algoritmi siano necessari, e altre convinzioni.

Esegue dei test, applicando al contrario alcune delle strategie della TFT, e i risultati sono identici. Prova a stimolare con ordine casuale i Meridiani, e ancora nessuna variazione nel tasso di efficacia. Arriva così, in modo empirico, a determinare che basta un unico algoritmo, che comprenda tutti e 14 i Meridiani, a garantire l’efficacia su un vasto panorama di problemi. In questo momento nasce EFT, Emotional Freedom Techniques.

Gary si rende conto della potenza del metodo e della possibilità di diffonderlo tra le masse, vista la sua semplicità di esecuzione e di apprendimento. Il suo scopo è diffondere EFT ovunque, e questa è decisamente una strategia efficace. Ben presto convoglia a sé psicologi, terapeuti e praticanti entusiasti da tutto il mondo, e realizza la seconda serie di DVD, che Gary diffonde in tutto il mondo, mentre le esperienze raccolte suggeriscono che ci si trova di fronte a una delle scoperte più importanti del secolo scorso, che cambierà radicalmente molti paradigmi nel campo dei potenziali umani. Allo sviluppo di EFT contribuiscono terapeuti appassionati del calibro di Carol Look, Pat Carrington, Ann Adams e molti altri, ma la parte del leone la fanno le centinaia di migliaia di utenti che, appreso il metodo, lo utilizzano come autoaiuto e lo insegnano a parenti e amici. Ben presto, la mailing list di Gary diventa lunghissima ed EFT spicca, tra le differenti tecniche energetiche, come la più conosciuta. Dapprima nei Paesi anglofoni, poi in Germania e Olanda e infine nel resto del mondo, Italia compresa.

Quando sono tornato dagli Stati Uniti, ho verificato se EFT fosse presente in Italia e ho trovato, su internet, tre persone che ne parlavano e la proponevano. Tuttavia non c’era un sito dedicato nello specifico a EFT, né si tenevano conferenze divulgative. Un’idea inaudita mi ha percorso come un brivido: contribuire alla diffusione di EFT in Italia!

Subito sono scattate decine di resistenze, dette in gergo “Fanalini di Coda”, tra le quali cito: “Ma chi sei tu per farlo?”; “Sei un pivellino”; “Chi vuoi che ti ascolti?” e via su quest’onda. Diciamo che il “materiale interiore” sul quale lavorare è stato abbondante fin da subito.

Ho quindi sistematicamente applicato EFT, ogni singolo giorno, su queste e altre convinzioni, su episodi della mia infanzia e adolescenza che le confermavano, su paure e proiezioni future.

Il risultato è stato che ho acquisito più fiducia in me stesso, mi sono messo alla prova parlando davanti a un pubblico spesso molto scettico, e cosa ancor più importante EFT ha iniziato a diffondersi in Italia.

Quando, nel 1997, Gary Craig e la sua socia, Adrienne Fowley, sono stati invitati da un amministratore del Vietnam Veteran Memorial di Los Angeles (ospedale dove i reduci della guerra del Vietnam ricevono cure psicologiche) a dare dimostrazione delle tecniche energetiche sul trauma, l’accoglienza degli ex soldati è rapidamente passata dallo scetticismo alla meraviglia.

Non potrebbe che essere così, quando un uomo vittima di più di cento ricordi intrusivi da venti anni (sei lì che giochi a briscola e ti ritrovi con la mente nella giungla vietnamita…) si libera per sempre da questo problema nel corso di una sessione.

Stesso discorso per i veterani che, nei sei giorni di intervento con EFT, hanno risolto fobie, traumi, dipendenze e fantasmi che li accompagnavano dagli anni Settanta. Si potrebbe pensare che, durante i sei giorni e visti i risultati, la dirigenza e il personale dell’ospedale abbiano instaurato un solido rapporto di collaborazione con Gary Craig, magari chiedendo di essere formati in queste nuove straordinarie metodiche.

Pensiero errato. Durante i giorni di intervento, nessuno del personale ha voluto assistere alle sessioni, seppur invitato; nessuno ha richiesto formazione, e l’esperienza è stata rapidamente archiviata.

Oggi, passati più di dieci anni da quell’esperienza, lo scetticismo iniziale ha lasciato il campo a una cauta apertura, e sono numerosi gli ospedali per i Veterani del Vietnam che applicano EFT sui reduci.

Stesso discorso per l’APA (American Psychological Association) che, nel 1999, ha diramato una circolare nella quale proibiva a tutte le figure abilitate di rilasciare crediti formativi, di annoverare i corsi di Psicologia Energetica (EFT, TFT, BSFF, TAT, etc.) tra le materie che davano diritto a tali crediti.

Sei anni dopo la stessa APA ha inserito numerosi corsi di Psicologia Energetica tra i crediti formativi, e ha pubblicato una positiva recensione sulla rivista PsycCritiques.

La storia insegna che, quando una nuova scoperta viene introdotta, il sistema tende dapprima a ignorarla, poi a boicottarla e infine, con l’avvento di nuove generazioni, a integrarla. EFT e le sue “sorelle” hanno fatto, nel campo della psicologia, ciò che Galileo ha compiuto nel campo dell’astronomia.

Così come Galileo non poteva aspettarsi una calda accoglienza dalle istituzioni dell’epoca, (o meglio, se non avesse abiurato l’accoglienza sarebbe stata fin troppo “rovente”) nemmeno Callahan, Craig e tutti gli altri pionieri si stupiscono della mancata accettazione accademica. Diciamo che “si amano e si accettano nonostante questo rifiuto”.

Quando EFT sarà sufficientemente diffusa, e sarà normale ricorrere a essa vista la sua versatilità, potrà essere inserita nei programmi scolastici, e allora l’accettazione sarà totale. Da bambini abbiamo appreso l’alfabeto, e non l’abbiamo più scordato…

Per concludere con lo scenario statunitense, EFT viene annoverata tra le tecniche più diffuse e i grandi media le dedicano sempre maggior risalto. Particolarmente favorevole sembra essere la situazione della Germania, dove è ampia la diffusione di EFT, TFT e dei lavori del dr. Fred Gallo. Una grossa parte degli psicologi conosce e applica la Psicologia Energetica, su questo argomento sono stati scritti almeno una dozzina di libri. Merita una menzione l’Arabia Saudita, dove i numerosi corsi di formazione tenuti dagli EFT Masters Tam e Mair Llewellyn (UK) hanno creato più di 150 Operatori addestrati in EFT e altre modalità d’intervento.

A proposito di Regno Unito, EFT e altre tecniche simili sono ormai diffuse, tanto che il sito di AAMET (Association for the Advancement of Meridian Energy Techniques – Associazione per lo Sviluppo delle Tecniche Energetiche sui Meridiani) conta ormai parecchie centinaia di operatori.

L’Italia sta recuperando posizioni grazie all’entusiasmo di centinaia di Operatori e utenti che diffondono, soprattutto attraverso il passa parola, le proprie esperienze con EFT.

Ad oggi, EFT in Italia viene praticata da decine di psicologi e terapeuti e, come autoaiuto, da un numero di utenti che supera le svariate migliaia.

Nel panorama italiano vi sono parecchie fonti di informazione e didattica, molte delle quali di buona qualità, cosa che permette a EFT di essere facilmente fruibile anche nel Belpaese.

Muovere Energia

Per produrre qualsiasi cambiamento, il primo passo è la consapevolezza della situazione attuale e di ciò che la determina: ecco perché è necessario guardare da vicino ciò che limita la manifestazione dei nostri meravigliosi potenziali: l’energia congelata in rappresentazioni.

Fino a quando parte della nostra energia rimane cristallizzata in ciò che abbiamo vissuto (memorie), ciò che abbiamo temuto o sperato di vivere (fantasie), e ciò che crediamo vero (credenze), non possiamo orientarla verso la creazione della vita che intendiamo vivere. Non solo, l’energia cristallizzata ci impedisce anche di sapere ciò che vogliamo, e ancor meno di attivarci per crearlo .Una persona con buona parte della propria energia congelata vivrà come un automa, non si porrà domande, sarà come una palla durante una partita di calcio. La capacità di orientarsi ed orientare passa forzatamente dalla liberazione della propria energia (consapevolezza), favorendone nuovamente la circolazione.

L’idea di base è che ci siano essenzialmente due manifestazioni dell’energia: in flusso o statica. Un po’ come l’acqua che rimane tale pur variando di stato (vapore, liquido, ghiaccio). Entrambe le manifestazioni sono necessarie ed imprescindibili, poiché un mondo di solo flusso sarebbe senza forma, mentre uno di sola stasi sarebbe immobile, congelato. Il mondo di solo flusso è, verosimilmente, ciò che gli umani intendono per divino, assoluto. Probabilmente, una dimensione non assoggettata ad alcuna legge L’energia fluisce, poi si cristallizza in una forma, poi torna a fluire in quella che molti poeti hanno descritto come danza dell’Universo. Come suggeriva Julian Huxley: “L’uomo è l’evoluzione che diventa cosciente di se stessa”.

Perciò ogni istante della vita di un essere umano contiene il potenziale per esprimere consapevolezza. Proprio perché potenziale non avviene da sé, è necessaria una intenzione unita alla capacità di andare oltre i meccanismi automatici di espressione della vita, i quali sono disegnati secondo linee di minor resistenza. La paura di parlare in pubblico, il timore di rivolgersi agli sconosciuti, il protrarre indefinitamente il senso di colpa, il ritenersi indegni dell’abbondanza sono pensieri (e di conseguenza comportamenti) automatici, ovvero avvengono senza la nostra volontà. Sono reazioni a rappresentazioni congelate le quali ci governano (anche se per certi versi ci semplificano la vita) finché non ci accorgiamo della loro presenza, e le dissolviamo. Durante la nostra esistenza apprendiamo a rispondere ai diversi stimoli e creiamo rappresentazioni di tutto ciò che incontriamo o pensiamo, siano esse persone, luoghi, situazioni, idee.

Creiamo rappresentazioni
di tutto ciò che incontriamo o pensiamo

Queste rappresentazioni sono delle istantanee multi-sensoriali (catturate o costruite da uno o più dei cinque sensi) che ci permettono di orientarci in situazioni simili. Apprendiamo quindi una risposta automatica, che facilita la nostra permanenza sul pianeta.

Pensiamo, ad esempio, se dovessimo ogni giorno porre attenzione a qualsiasi movimento che facciamo, come quando da bambini stavamo imparando a camminare o a mangiare da soli. Il sistema delle rappresentazioni ci permette di svolgere molte funzioni in modo automatico, quindi più efficace. Grazie ad esse, possiamo rispondere alle domande che costantemente ci poniamo quando riceviamo un qualunque stimolo: “Che cos’è? Cosa faccio?”

Ogni stimolo attiva in noi le domande:
“Che cos’è? Cosa faccio?”

Arriviamo al semaforo rosso, e automaticamente ci fermiamo poiché abbiamo la rappresentazione del semaforo con il significato del colore. Questo non vuol dire che non possiamo osservarci (ergo rimanere consapevoli di noi stessi) mentre percepiamo il semaforo e reagiamo ad esso. Anzi, l’osservarci mentre svolgiamo funzioni automatiche ci permette di migliorarle ulteriormente.

L’osservarci mentre svolgiamo funzioni automatiche ci
permette di migliorarle ulteriormente

Questo è il cuore del divenire maestri in ogni pratica, dal dipingere al tiro con l’arco: far sì che avvenga, ed osservarci mentre accade. Riassumendo, collezioniamo rappresentazioni di qualsiasi cosa viviamo, e ci facciamo guidare da esse senza accorgercene. Finché sono adeguate a ciò che stiamo vivendo, e sono in linea con il nostro cammino terreno, tutto bene. La confusione inizia (molto presto) quando le rappresentazioni sono distorte e agiscono come specchi deformanti. Ciò avviene quando viviamo un evento e non abbiamo sufficiente consapevolezza e/o informazioni per comprenderlo e gestirlo.

Avremo quindi una rappresentazione cristallizzata dell’adulto arrabbiato, che ci permette in qualche modo di gestire la situazione e soprattutto di sapere come reagire nel caso un evento simile si riproponga.

La mente cristallizza le informazioni (sensoriali, emozionali, mentali)
che non è riuscita a comprendere pienamente

Ecco che, la prossima volta che ci troveremo di fronte ad un adulto arrabbiato, avremo una risposta automatica (la migliore che possiamo avere in base al nostro grado di consapevolezza) per reagire alla situazione. Fino a quando non individuiamo e aggiorniamo queste rappresentazioni, esse tendono a permanere. Alcune vengono aggiornate durante il processo di crescita, soprattutto quelle poco cariche di energia, lievemente polarizzate. Pensiamo a come ci sentivamo da bambini nella cameretta buia, dove immaginavamo mostri ed orchi, e a come ci sentiamo oggi (magari qualcuno russa come un orco, ma questa è tutta un’altra storia). Un amico mi ha raccontato che quando era piccolo e si metteva a letto, vedeva un’ombra sul muro simile ad una testa. Guardava la finestra, e non c’era nulla. Poi guardava nuovamente il muro, e ancora l’ombra lo terrorizzava (reagiva alla fantasia che ci fosse un mostro, poiché la sua consapevolezza di bimbo non gli permetteva di comprendere la situazione). A un certo punto ha abbassato il ginocchio, ed ha visto che l’ombra era scomparsa. Era il suo ginocchio! Un aumento di informazioni e consapevolezza determina un cambiamento nella percezione del mondo.

Un aumento di informazioni e consapevolezza determina un cambiamento nella percezione del mondo

In molti casi infatti adeguiamo spontaneamente le nostre risposte agli stimoli interiori ed esteriori. Quando ciò non avviene, iniziano i problemi. Siamo di fronte ad una situazione nel qui-ed-ora, ma reagiamo come dieci o vent’anni prima. Il direttore ci sgrida, e noi non reagiamo da adulti sicuri di sé quanto piuttosto come bambini sgridati dal babbo alterato In casi del genere la rappresentazione congelata del babbo arrabbiato si sovrappone alla figura del direttore, impedendoci di reagire in modo adeguato e adulto. In pratica, la nostra percezione della realtà è limitata e filtrata da queste lenti obsolete e non più funzionali. Se vogliamo fare un aggiornamento del nostro sistema di percezione e risposta, ora abbiamo uno strumento: EFT.

Se desideri aggiornare il tuo sistema di rappresentazione della realtà per espandere la tua consapevolezza, ecco uno strumento potente e funzionale: EFT

Utilizziamo la stimolazione dei Meridiani per fornire nuove informazioni al sistema, dissolvere le rappresentazioni limitanti e renderci più leggeri e meno polarizzati. Che io sia sempre +, o sempre -, devo comunque cercare un equilibrio mentre vivo ogni singolo istante. Questo implica che io sposti potenziali energetici in una direzione o nell’altra, generando una reazione uguale e contraria. Se sono leggero, reagisco a qualunque cosa io abbia attratto spostando poca energia, consumando meno. Più la mia energia è congelata in rappresentazioni disfunzionali, più sono identficato con ciò che vivo.

Più la mia energia è congelata in rappresentazioni disfunzionali,
più sono identificato con ciò che vivo

Questo significa essere schiavi di un binario, non avere altre opzioni se non uno schema precostituito. Se la mia energia è investita in un sistema di rappresentazione (più) adeguato al tempo presente, mi ritrovo con maggiore consapevolezza per essere ed agire nel qui-ed-ora.

Posso generare una risposta adeguata allo stimolo che mi arriva, perché il ventaglio di possibilità è più ampio. Sono meno preda delle reazioni automatiche, ergo più consapevole.

Praticando EFT liberi l’energia congelata, dissolvendo le illusioni,
ritrovi e risveglio la versione migliore di te

Buon EFT